giovedì 3 maggio 2018

l’obiettivo terapeutico della psicoterapia bionomica: secondo Schultz, il creatore della psicoterapia bionomica, l’obiettivo della psicoterapia è quello di rimuovere gli ostacoli che impediscono a una persona lo sviluppo autentico del Sé. Lo psicoterapeuta bionomico ottiene questo guidando il paziente all’interno di un percorso terapeutico, una sorta di autoanalisi guidata, denominata ANALISI BIONOMICA, effettuata anche con l’utilizzo di tecniche autogene. Johann Heinrich Schultz (1887-1970), più famoso peraltro per l’elaborazione della sua tecnica più conosciuta, il Training Autogeno, sviluppò il suo metodo psicoterapico, denominandolo “psicoterapia bionomica” (da “bios”, vita e “nomos”, legge) a sottolineare l’importanza del vincolo della psicoterapia alle leggi che sottostanno allo svolgersi della vita. Le leggi della vita affermano, secondo Schultz, che ciascun individuo è unico a causa di un suo personale piano di vita che lo obbliga ad autorealizzarsi secondo le sue specifiche potenzialità, secondo le sue personali caratteristiche individuali. Se per qualche ragione non realizza il suo piano di vita, sta male e nascono le nevrosi, i disturbi che possono essere risolti soltanto scoprendo il piano di vita e reinserendosi all’interno del proprio personale percorso di vita. L’individuo può guarire cioè solo quando, individuando le sue specifiche potenzialità, può soddisfare tali bisogni e reinserirsi in quella che è stata chiamata la “via del destino”, l’autentico e personale percorso di vita del paziente. Se quindi l’individuo sta male poiché ha deviato dalla realizzazione del suo personale piano di vita, la psicoterapia, secondo Schultz, ha lo scopo di riportare l’individuo a riscoprire i suoi bisogni più autentici (il suo piano di vita) in modo che possa soddisfarli e realizzare quindi ciò che la vita gli ha destinato.

sabato 28 novembre 2015

Depressione post partum

“La prevenzione può scaturire solo dall'ascolto delle parole di ogni madre. Occorre tempo e pazienza per raccogliere, analizzare, comprendere il loro vissuto” (Marinopoulos, 2006)

Negli ultimi anni un tabù profondamente radicato nella nostra cultura, sta finalmente perdendo il suo status e lentamente le donne in primis e la società si stanno rendendo conto che la gravidanza rappresenta un momento della vita della donna che può portare sofferenza.
Sofferenza spesso celata a causa della persistenza della visione idilliaca-ideale della maternità, con tutto ciò che ne consegue.
La depressione post partum rappresenta ormai una condizione che se non trattata, può portare a gravi conseguenze, tra le quali la mancanza di una adeguata relazione con il bambino.
Come puoi capire se stai vivendo una condizione di depressione post partum?
Se il tuo umore è depresso, se hai perso la capacità di provare piacere, hai avuto modificazioni del peso e/o dell’appetito, alterazione del sonno (dormi troppo o troppo poco), ti senti stanca o ti mancano le energie, tendi all'isolamento, sperimenti sentimenti di colpa e di inutilità, bassa autostima sopratutto nei riguardi del tuo ruolo di madre, provi ansia,  ti capita di avere pensieri ricorrenti di morte e/o progettualità di suicidio...
La depressione p.p. si esprime con sentimenti di incapacità di prendersi cura del bambino, di paura ed insicurezza, di inadeguatezza rispetto al nuovo ruolo di madre, sentimenti di colpa e autoaccusa, mancanza di speranza nel futuro.  Accanto a questo,s i possono sperimentare pensieri o immagini intrusive ed ossessive rispetto alla paura di fare del male al bambino.
Sentimenti di colpa o di vergogna possono inoltre portarti a non esprimere queste difficoltà né con la famiglia né con i professionisti . 
Se stai vivendo questo momento, sappi che non sei sola. In rete esistono gruppi di ascolto e di auto-aiuto. Se queste soluzioni non ti si addicono, puoi contattarmi.

sabato 26 maggio 2012

La terapia dell'anima

La psiche e il corpo hanno forti potenzialità di auto-terapia. Delle volte è essenziale ascoltare i messaggi che vengono dalla crisi, dai gesti quotidiani (come le dimenticanza ad esempio), dai sogni, dalle espressioni del nostro corpo. Ma quando tutto questo non è più sufficiente, allora è necessario rivolgersi ad un professionista della psiche che aiuti a ritrovare il senso, a decifrare i messaggi oscuri, ad interpretare i sogni, a dare voce ai sintomi del corpo. Lo psicologo, psicoterapeuta aiuta a trovare il senso perduto della propria esistenza, guidando, senza condizionare, il percorso terapeutico. Dà voce alle emozioni negate, represse o imprigionate. Aiuta a ricucire gli strappi, a trovare gli ostacoli o i limiti dell'ambiente che ne hanno impedito la libera espressione.
Attraverso l'impiego di tecniche di psicoterapia, ad esempio il training autogeno o l'ipnosi, partendo dalla superficie si arriva alle profondità della psiche attraverso un percorso mai imposto, ma condiviso con la persona. Persona che è sempre psiche e soma.

sabato 31 marzo 2012

Percorso rivolto alle donne promosso dall'Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Cagliari in collaborazione con L’Eptacordio. 

Obiettivo del percorso è prendersi un tempo per se, un tempo in un luogo protetto, dove potersi fermare a riflettere sul percorso della maternità in un clima di non giudizio. 
Ci proponiamo di esplorare la relazione che la mamme ha con sè stessa, con il mondo circostante e infine, attraverso delle attività ludiche, di scoprire un modo nuovo di relazionarsi al proprio figlio attraverso la riscoperta del gioco.




giovedì 22 settembre 2011

I CHIAROSCURI NELLA MATERNITA'- tavola rotonda


| Chiaroscuri nella maternità | Tavola rotonda del 29/09/2011
 
 
APERTURA:
 
Gisella Congia ed Emanuela Cau - associazione culturale l'Eptacordio -  "Le immagini nella maternità: la nascita e lo sviluppo del progetto".
 
Simona Zinzula - psicologa e psicoterapeuta - " Attività avviate: riflessioni e nuove proposte"
 
Susanna Marongiu - ostetrica -  "Iniziative a favore delle mamme"
 
 
INTERVENTO DELLE ISTITUZIONI PARTNER DEL PROGETTO
 
Mariangela Pedditzi - presidente Commissione Pari Opportunità della Provincia di Cagliari - "Maternità e politiche di conciliazione"
 
Isabella Dessalvi - Consigliera di parità della Provincia di Cagliari - "Conciliazione in relazione alle prospettive di parità e di pari opportunità"
 
Susanna Orrù - Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Cagliari - "Ipotesi di radicamento sul territorio di iniziative a favore delle mamme"
 
 
CHIUSURA E INTRODUZIONE MOSTRA

 
Giulio Melis - Presidente Intercral Sardegna - "La maternità come tematica sociale: la collaborazione dell'Intercral Sardegna nell'ambito delle
iniziative sociali"
 
Marco Peri - storico dell'arte - " la forza evocativa delle immagini"